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Home  /  Alimentazione e benessere   /  Stare in forma: cosa significa e qual è l’obiettivo da raggiungere?
Immagine evocativa per raccontare visivamente il significato di stare in forma e l'obiettivo associato a questa parola

Stare in forma: cosa significa e qual è l’obiettivo da raggiungere?

Prima di ogni altra considerazione, quando accenniamo al concetto di stare in forma di che “forma” parliamo? Un noto romanzo di Camilleri ha per titolo La forma dell’acqua”, a sottolineare che, a seconda del contenitore, il liquido prende – appunto – una particolare forma.

Uno dei peggiori rischi del nostro tempo è rappresentato proprio da chi stabilisce il contenitore: luoghi comuni, status symbol, mode, caste. Si detta un concetto e, a tempo debito, il suo opposto.

Accade così che bambini e bambine (magari di riflesso dai genitori…), ragazzi e ragazze, signorine e signore vengano investiti da una nube di indicazioni oracolistiche che spaziano dal vestiario al genere alimentare (che è poi quello che ti permette un determinato vestiario), osannando al biologico, al vegano, all’aglutinato, al  delattosato, all’integrato, all’addizionato, al digiunato, al centrifugato, dimenticando persino come sono diventati più o meno grandi a partire dal grembo materno.

E torniamo, quindi, a chiederci: di che forma parliamo?

Stare in forma e giusto equilibrio: uno sguardo ai luoghi comuni

Permettete un mio personale punto di vista: non è forse vero che il concetto di bellezza non può prescindere da quello di integrità? Laddove si può promuovere l’assenza di malattia, laddove si può correggere un errore – per difetto o per eccesso –, laddove si può recuperare la funzione di un organo che si andava esaurendo, laddove si può ripristinare un giusto equilibrio, ecco: proprio da lì inizia lo STARE IN FORMA.  Appare chiaro e semplice che, dunque, si parte da dentro per mostrare anche all’esterno qualcosa di bello, un’esteriorità che parte dal sé, dal prendersi cura di ciò che siamo e di chi ci è accanto. Non un concetto egoistico, quindi, è la spinta allo stare in forma. Non il desiderio di discriminare chi risponde a canoni fisici differenti, quanto piuttosto di promuovere un positivo effetto domino.

Un esempio pratico è rappresentato dalla moda curvy. Giustissimo che non esistano abiti belli e alla moda solo con taglie per corpi esili (e sottolineo esili,non scheletrici!), così come è lapalissiano apprezzare l’armonia in un corpo giunonico. Inaccettabile, invece, è celare o sottostimare o sdrammatizzare, per un atteggiamento politically correct e – a mio avviso – very medically scorrect, i rischi che, purtroppo, sono indiscutibilmente legati all’obesità: rischi cardiovascolari, metabolici, oncologici.

Immagina evocativa per richiamare il significato di stare in forma

Il punto non è affermare che “grasso è bello”, avallando di fatto una verità certa: “grasso è pericoloso!”. Se da una parte c’è un sacrosanto diritto di non vivere con “disagio sociale” una forma fisica con dei chili in eccesso, dall’altra c’è un obbligo etico e personale che ha a che fare esclusivamente con la salute e che dovrebbe scaturire da una corretta informazione, scevra di allarmismi ma con contenuti scientificamente validi: il tessuto adiposo in eccesso è un magazzino di potenziali patologie. Di questo parleremo in seguito.

Lo STARE IN FORMA comincia da dentro e non può non coinvolgere il ponte di comando del nostro organismo: il cervello. Questo non esiste “solo” per pensare. Il cervello influenza in prima linea sintesi ormonali, ciclo ovarico, secrezione gastrica, ritmo cardiaco, neurotrasmettitori, peristalsi intestinale, microbiota intestinale, equilibrio nel movimento. Ma il cervello è democratico: permette anche ai suoi colleghi organi di “dire la propria”, consente e dialoga con la psiche (che è cosa diversa dal cervello) ed insieme facilitano altri passaggi biochimici che, a loro volta, determinano stati d’animo. Eh sì: siamo anche anima. Corpo e anima. Quanto siamo stati creati bene, verrebbe da dire. E allora, cerchiamo la strada migliore per mantenerci in questo equilibrio psico-fisico, senza strane alchimie, senza deragliare da binari sicuri, senza giocare alla “caccia al tesoro” del sensazionalismo. Ci accorgeremo, invece, di quanto possa essere semplice assecondare la fisiologia (studio del funzionamento degli organi) di una meravigliosa creazione, quale è il corpo umano. Se vogliamo STARE IN FORMA, cerchiamo il giusto contenitore.

Il concetto di Stile di vita, vero alleato dello stare in forma

Insomma quello dello stare in forma è un argomento assai dibattuto. In tanti si chiedono cosa fare, cosa mangiare, da dove iniziare e così via.

Come appena affermato, è il giusto funzionamento dei nostri organi a garantire equilibrio e salute. Ma è comprensibile e naturale ricercare per se stessi un aspetto gradevole, che inevitabilmente coinvolge anche il peso corporeo.

Non è solo la genetica a determinare una certa “bellezza” esteriore, ovviamente. Ci sono fattori esterni che ne influenzano i caratteri: basta riflettere sulle differenze tipiche tra il  nord e il sud dell’Italia; quindi è anche la storia, in un certo senso, a collaborare e definire, nella loro evoluzione, i tratti fisici. E proprio dalla storia e nella storia affondano le radici i diversi STILI DI VITA. 

Nello stile di vita rientrano abitudini di diverso tipo, e quelle alimentari rivestono certamente un ruolo privilegiato. Il cibo racconta molto di un popolo, dell’estrazione sociale, delle consuetudini insite in nuclei familiari. Il cibo è, spesso, un biglietto da visita, è identificativo, caratterizzante. Attraverso il cibo, si allacciano rapporti, si stringono alleanze, si suggellano unioni, si festeggia o si ringrazia. Attraverso il cibo SI VIVE. Tutto qui? È solo il cibo lo stile di vita? Certamente no, ma ne è parte fondamentale e non si può immaginare nessuna delle scene su elencate in rapporto al cibo, senza incorniciarle in un quadro di CONVIVIALITÀ. Eppure, tanto frequentemente si sente mortificare la convivialità con un’alimentazione monotona e priva di gusto al solo scopo di guadagnare una taglia in meno. La si sacrifica a spese della stessa alimentazione che non potrà che essere mesta e “solitarizzante” (passatemi un neologismo). Forse si entrerà in un abito di una taglia minore, ma per quanto tempo durerà questo effimero successo? Non è questo lo stile di vita che batte la strada della salute e la garantisce nel tempo.

Se poi, com’è giusto e comprensibile, desideriamo una “forma corporea” gradevole, al CIBO ed alla CONVIVIALITÀ è doveroso accostare l’ATTIVITÀ FISICA. Ed ecco completo lo scenario dello STILE DI VITA SANO, quello implicito alla diaità (δίαιτα) e da cui deriva la tanto agognata, ricercata, inventata e reinventata DIETA PER STARE IN FORMA. 

Il concetto dell’attività fisica abbraccia il dinamismo nel suo complesso, il movimento, i comportamenti “attivi” e tutto ciò che anima la quotidianità di ognuno di noi; ma fa soprattutto riferimento ad una attività sportiva, non necessariamente agonistica o “spinta”. Facile il richiamo saggio della Mens sana in corpore sano”, sicuramente veritiero e sempre valido. Un’attività di tipo aerobico effettuata per almeno 30 minuti consecutivi: camminata di buona lena, corsa, nuoto, bicicletta. Tanto serve a tenere allenati i nostri muscoli, il primo dei quali è il cuore.

Lo sport è metafora di uno stile di vita sano, ingrediente fondamentale per stare in forma

Cosa fare per stare in forma? Le prime raccomandazioni da non dimenticare

Possiamo affermare che per stare in forma occorre, prima di tutto, eliminare tutti quei comportamenti che rappresentano fattori di rischio per la salute.

 Sembrerà banale ma in uno stile di vita sano:

  • non sono contemplati il fumo (in alcuna forma e quantità) e l’assunzione abituale di alcolici;
  • è fondamentale seguire un’alimentazione varia e bilanciata, che non significa solo inserire frutta e verdura nei propri pasti;
  • l’attività fisica e il movimento sono centrali: non è possibile pensare di osservare uno stile di vita sano se si è sedentari; né si può immaginare o sperare di perseguire un risultato sul peso corporeo senza praticare una regolare, seppur moderata, attività fisica AEROBICA (camminata, corsa, nuoto, bicicletta o – non potendola svolgere all’aperto – cyclette, ellittica o walking su tappeto magnetico;)
  • l’idratazione è fondamentale, mai dimenticare il giusto apporto di acqua per il nostro organismo: 1.5 – 2 litri/die di acqua NATURALE, anche durante i pasti;
  • è importante avere informazioni mediche di base, acquisite, però, da fonti certe: parlando col proprio medico o attraverso la lettura di testi scientificamente comprovati e non di giornali o riviste dal parrucchiere;
  • per quanto possibile, non cadere nella rete di stress e ansia: sono nemici delle buone abitudini. Quel che si decide di fare, sia una scelta consapevole e ben compresa. Questo ci terrà lontani da tentativi goffi, impulsivi e maniacali che posseggono “in nuce” il loro fallimento
Fare sport a tutte le età è il primo passo per stare in forma e perseguire il giusto obiettivo

Da dove iniziare? L’importanza dell’alimentazione per sentirsi in forma

Sicuramente vi sarà capitato di ascoltare una frase divenuta nel tempo famosa: “l’uomo è ciò che mangia”. A pronunciarla è stato il filoso tedesco Feuerbach, Ludwig Andreas. La sua era sicuramente una posizione più teorica, ma è importante sottolineare che egli stesso affermava, già alla metà del 1800, l’importanza di migliorare le condizioni materiali di un popolo per migliorarne le condizioni spirituali.

Senza entrare nel merito diciamo che l’alimentazione è senza alcun dubbio un aspetto fondamentale quando parliamo di stare in forma. Una buona alimentazione è quella che racchiude al suo interno un concetto tra tutti: “prendersi cura di sé e di coloro per i quali si cucina”.

Il primo passo è quindi quello della consapevolezza, dalla scelta degli alimenti al supermercato al modo di cucinarli con genuinità. Da cosa e da CHI farci guidare?

  • Dai ritmi naturali, ad esempio, spostando la nostra attenzione verso prodotti stagionali. In questo modo, senza troppa difficoltà, si avrà un’alimentazione variegata nel tempo, evitando la noia a tavola e stimolando al tempo stesso il gusto;
  • Dalla semplicità, un modo per limitare tutto ciò che in un certo modo rende più artificiale i nostri piatti (come ad esempio il sale e lo zucchero, o i metodi di cottura come la frittura, o ancora i prodotti non freschi come i salumi e gli insaccati in genere) a favore di alimenti naturali (come i vegetali, l’olio extravergine di oliva, l’acqua, la frutta);
  • Da una figura professionale e qualificata come quella del Dietologo, cioè un medico specializzato in Scienza dell’Alimentazione, l’unico che può visitare il paziente, prescrivere e stilare una dieta personalizzata che tenga, quindi, conto di eventuali patologie o carenze da correggere.

Non tutti sanno che la dieta è un vero e proprio atto medico: il Dietologo può scegliere di avvalersi della collaborazione del Dietista (professionista sanitario, non medico, laureato in Dietistica ) ma spetta sempre e solo al medico dietologo la prescrizione di quella che è una terapia alimentare personalizzata, associata o meno a farmaci e/o integratori. Questo significa che prima di passare alla pratica, il Dietologo ed il Dietista prenderanno in considerazione fattori come l’altezza, il metabolismo basale, il coefficiente di attività giornaliera, la termogenesi indotta dall’alimento e così via. In altre parole tutti quegli elementi che cambiano da persona a persona e che nel complesso determinano il cosiddetto “fabbisogno energetico”, ovvero quello che serve a ogni organismo per mantenere o recuperare uno stato di salute (che non può prescindere dal buon funzionamento dei vari apparati) e anche per eliminare i kg in eccesso.  

Immaginiamo la dieta come una medicina a nostro favore e non come il menù della giornata. È un presidio medico in forma di percorso che si fa insieme, accompagnati dalla figura del Dietologo, fino a quando non si sarà in grado di procedere autonomamente, una volta acquisiti modo, costanza e principi di base.

Ricordiamo che il fine ultimo della dieta è comprendere e fare proprio un corretto STILE DI VITA: questo il significato del termine greco “diaità”: buona alimentazione, adeguata assunzione di acqua naturale, costante e moderata attività fisica aerobica quotidiana.

Curiosità: Lo sapevi che bruciare grassi, ad esempio, ha un costo energetico e necessita di uno specifico substrato biochimico (i carboidrati)? Per questo motivo, eliminare o ridurre drasticamente il consumo della principale fonte di energia è una scelta azzardata, inefficace (se non nell’immediato, ma è pura illusione) e dannosa.



La Dott.ssa Gabriella Bosco – Dietologa Clinica

Il Dott. Antonio Ciccaglione – Gastroenterologo

Disturbi e fastidi mettono in difficoltà il tuo intestino? 

Contattaci telefonicamente allo 085 42 12 977 o inviandoci un’email a info@diaitaetica.it – Saremo felici di illustrarti in che modo è possibile ristabilire il giusto equilibrio intestinale.